Storia

 

Il 24 gennaio 1967 fu costituito, con sede in Prata Camportaccio (SO) il Consorzio comproprietari zona Stovano-Monte Pratella per volontà dei proprietari di beni immobili (boschi cedui, a fustaia, castagneti, maggenghi, baite) compresi nei fogli di mappa n. 21-22-24-25-31-32 del territorio comunale di Prata Camportaccio.
Le finalità statutarie, inizialmente condivise dai quarantanove Soci fondatori, furono la costruzione e gestione di un impianto teleferico per il trasporto di merci dal piano al territorio consorziato e viceversa, la costruzione ed il funzionamento di un acquedotto, lo sviluppo della viabilità, la tutela dei diritti dei proprietari ed in generale la promozione di tutte quelle iniziative che potessero contribuire al miglioramento delle condizioni del territorio nonché alla sua salvaguardia e valorizzazione.

Nell’arco di un trentennio l’impianto teleferico ha reso un servizio non indifferente ai Consorziati, rappresentando lo strumento principale attraverso cui si è potuto garantire negli anni settanta ancora una discreta gestione del bosco privato ed una conservazione del maggengo di Pratella a supporto dell’attività zootecnica, il recupero del vecchio patrimonio edilizio, in generale l’azione di presidio del territorio da parte dei residenti di Prata.

Negli anni ottanta il Consorzio ha saputo provvedere, con la collaborazione del Comune, alla realizzazione di un acquedotto a servizio della località di Pratella e comunque collegato alla rete acquedottistica principale di Prata.
Alla fine degli anni ottanta, inizio anni novanta, il Consorzio ha ottenuto dal Comune il necessario impegno politico e finanziario perché venisse realizzata, in un contesto di gestione del patrimonio silvo-pastorale pubblico e privato, una pista forestale.

L’opera, costruita tra il 1991 ed il 1993 con finanziamenti Regionali ed il concorso finanziario di Comune e Consorzio, è di proprietà comunale; dal 1997 la stessa e l’intero patrimonio boschivo comunale (366 ettari) sono dati in gestione al Consorzio, in forza di specifica convenzione tra Comune ed Ente consortile.

L’esistenza di un Piano di assestamento dei beni silvo-pastorali di proprietà pubblica, fatto redigere dalla Comunità montana nei primi anni ottanta, ed ora in fase di revisione, ha permesso al Consorzio di dare avvio, nel 1998, a lavori di manutenzione del bosco ceduo, accedendo a finanziamenti sui Regolamenti CEE.

I contribuiti introitati hanno permesso di integrare gli impegni finanziari assunti dal Consorzio a copertura dei lavori di manutenzione straordinaria sulla pista forestale.

Durante il 1997-1998 sono stati avviate altre due importanti iniziative volte al ripristino di vecchi sentieri e percorsi escursionistici ed alla realizzazione di un rifugio mediante recupero di una vecchia baita in località “Prà-Baffone” (vedi dettaglio e fotografie).

Nel corso dell’anno duemila è stato smantellato l’impianto teleferico, perché tecnologicamente superato e per scadenza delle autorizzazioni a suo tempo rilasciate dagli Enti preposti.

Alla luce delle iniziative in corso, dell’ampliamento del raggio di azione del Consorzio, degli impegni organizzativi e finanziari che esse implicano, degli obiettivi di ulteriore sviluppo delle potenzialità in senso agricolo, forestale, agrituristico dell’ambiente descritto, il Consorzio ha ritenuto indispensabile imporre a sè stesso il passaggio ad una nuova forma organizzativa ; ciò è avvenuto nel corso del 2001 con la trasformazione a Consorzio forestale, ai sensi della Legge regionale 8/76 e successiva L.R. 80/89.

Oggi il Consorzio forestale, riconosciuto dalla Regione Lombardia, conta 91 Soci, ha competenza su circa 1000 ettari di proprietà boschive e si accinge ad affrontare con tanto entusiasmo e voglia di crescere il suo nuovo corso.